Artemisia Gentileschi e il suo tempo

Seguendo le tracce di una straordinaria artista e donna

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Artemisia Gentileschi e il suo tempo, la mostra al Museo di Roma a Palazzo Braschi, copre l’intero arco temporale della vicenda artistica di Artemisia Gentileschi, consentendo al visitatore di ripercorrere vita e opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi: circa 100 le opere in mostra, provenienti da ogni parte del mondo, da prestigiose collezioni private come dai più importanti musei in un confronto serrato tra l’artista e i suoi colleghi, frequentati a Roma,  Firenze, Napoli, con un passaggio veneziano e una breve intensa parentesi londinese.

Oltre a magnifici capolavori di Artemisia – come la Giuditta che taglia la testa a Oloferne del Museo di Capodimonte, Ester e Assuero del Metropolitan Museum di New York, l’Autoritratto come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut –  la mostra accoglie, dopo i dipinti della prima formazione presso la bottega del padre Orazio, quelli degli anni fiorentini, segnati dai lavori dei pittori conosciuti alla corte di Cosimo de Medici come Cristofano Allori e Francesco Furini, ma anche le tangenze con Giovanni Martinelli; altri che recano echi, e non solo, della sua amicizia e frequentazione con Galileo, come del mondo, allora nascente, del teatro d’opera. Presenti, tra gli altri, la Giuditta di Cristofano Allori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze o la Lucrezia di Simon Vouet del Národní galerie v Praze di Praga.

Scandite all’interno di un itinerario cronologico, le successive opere di Artemisia sono messe in relazione con quelle dei pittori attivi in quegli anni d’oro a Roma: Guido Cagnacci, Simon Vouet, Giovanni Baglione, fonte d’ispirazione rispetto ai quali la pittrice aggiorna, di volta in volta, il suo stile proteiforme e mutevole.

A concludere, i dipinti eseguiti nel periodo napoletano, quando ormai Artemisia può contare su una sua bottega e sulla protezione del nobile Don Antonio Ruffo (1610-1678), lavori in cui, grazie ai confronti, sarà possibile capire il suo rapporto professionale coi colleghi partenopei: da Jusepe de Ribera e Francesco Guarino a Massimo Stanzione, Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino; tele come la splendida Annunciazione del 1630 – presente anch’essa in mostra – paradigmatiche di questa fiorente contaminazione, scambio e confronto.

Artemisia Gentileschi e il suo tempo è dunque un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una pittrice di prim’ordine, un’intellettuale effervescente, che seppe anche declinare la sua sublime tecnica secondo le esigenze dei diversi committenti, trasformandola dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei e dagli antichi maestri, scultori e pittori. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi (1593-1653), straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici. Un talento che le consentì, giovanissima, arrivata a Firenze da Roma, prima del suo genere, di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze e che le fece imparare, già grande, a leggere e scrivere, a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale in senso lato. Una volontà che le consentì di superare le violenze familiari, le difficoltà economiche e le permise di scrivere lettere appassionate al suo amante Francesco Maria Maringhi, nobile raffinato e fedele compagno di una vita. Una tempra che anche sotto tortura (nel processo che il padre intentò al suo violentatore Agostino Tassi) le fece dire: “Questo è l’anello che tu mi dai et queste le promesse”, riuscendo così a ironizzare, fino al limite del sarcasmo, sulla vana promessa di matrimonio riparatore.

L’esposizione, che rimane aperta sino al 7 maggio 2017, è curata da Nicola Spinosa per la sezione napoletana, da Francesca Baldassari per la sezione fiorentina e da Judith Mann per la sezione romana. È accompagnata da un catalogo edito da Skira.

Sponsor della mostra Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.

L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura


Informazioni
  • Attività: Mostre
  • Dove: Sistema Musei di Roma Capitale
  • Dal: 30/11/2016
  • Al: 07/05/2017
  • Sede: Museo di Roma
  • Piazza Navona, 2
    e Piazza San Pantaleo, 10 - Roma
  • Sito web: www.museodiroma.it
  • Giorni di chiusura: lunedì
  • Informazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
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