Domon Ken

Il maestro del realismo giapponese

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In occasione del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia,  il Museo dell’Ara Pacis dedica, fino al 18 settembre 2016, una monografica ad uno dei fotografi più importanti della storia della fotografia moderna giapponese, considerato il maestro del realismo

Domon Ken (1909-1990), considerato un maestro assoluto della fotografia giapponese e iniziatore della corrente realistica, ha segnato la storia della fotografia giapponese del dopoguerra, facendo da base alla produzione fotografica contemporanea e rimanendo a tutt’oggi un punto di riferimento. Per la prima volta fuori dai confini del Giappone, la mostra all’Ara Pacis ne ripercorre la produzione attraverso un percorso per tematiche: dall’esordio con una fotografia di tipo giornalistico e a servizio della propaganda anteguerra e della promozione culturale del Paese verso l’estero a una fotografia rivolta alla vita quotidiana e alla città che si trasforma e si occidentalizza, con un’attenzione sempre più forte ai temi sociali.

In esposizione circa 150 fotografie, in bianco e nero e a colori, realizzate tra gli anni Venti e gli anni Settanta del ‘900, in cui protagonista è la fotografia realistica, definita “un’istantanea assolutamente non drammatica”, che si esprime in particolare attraverso due reportage rappresentativi di quest’epoca, Hiroshima (1958), considerata dal premio nobel Oe Kenzaburo la prima grande opera moderna del Giappone, e i Bambini di Chikuho, serie fotografica sulla situazione di miseria nei villaggi di minatori del sud del Giappone con un’ampia e vivace ritrattistica di bambini incontrati per le strade del Paese.

Nella sezione di Ritratti si ritrovano invece volti di personaggi famosi del mondo dell’arte, della letteratura, della cultura, della scienza, da Yukio Mishima a Jun’ichiro Tanizaki, da Taro Okamoto a Yusaku Kamekura; infine, nella sezione dedicata alla sua serie più importante Pellegrinaggio ai Templi Antichi si ammirano immagini di sculture e architetture buddhiste scattate nei suoi viaggi lungo tutto il Paese, tesori e scorci di paesaggi che evocano il fascino della diversità culturale e dell’esotico.

La mostra si inserisce in un vasto programma di eventi che rappresenteranno il mondo culturale e tecnologico del Giappone in Italia per tutto il 2016: grandi mostre d’arte, performance teatrali di burattini (bunraku) e della grande tradizione del , concerti e spettacoli di danza moderni e tradizionali, rassegne cinematografiche, eventi d’architettura e design, e poi fumetto, letteratura, sport e molto altro ancora. L’occasione è la celebrazione del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 25 agosto 1866, tra Italia e Giappone, che diede inizio ai rapporti diplomatici tra i due Paesi.

La mostra è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto del Bunkacho, Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e della Japan Foundation, organizzata da MondoMostre Skira con Zètema Progetto Cultura, e curata dalla professoressa Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale all’Università degli Studi di Milano e dal Maestro Takeshi Fujimori, direttore artistico del Ken Domon Museum of Photography. L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Ken Domon Museum of Photography di Sakata e la città di Sakata, con la partecipazione dello sponsor Nikon, marchio da sempre legato a Domon Ken e  dello sponsor tecnico Fujifilm che ha curato la stampa delle foto.


Informazioni
  • Attività: Mostre
  • Dove: Sistema Musei di Roma Capitale
  • Dal: 27/05/2016
  • Al: 18/09/2016
  • Sede: Museo dell'Ara Pacis
  • Lungotevere in Augusta
    (angolo via Tomacelli) - Roma
  • Sito web: www.arapacis.it
  • Informazioni: tel 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
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