Dall’anno della sua istituzione, nel 1955, hanno partecipato al WORLD PRESS PHOTO, il più grande e più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, i migliori fotoreporter delle maggiori testate e agenzie stampa internazionali, dal TIME al National Geographic, da Magnum a NOOR Images.

Gli scatti vincitori suddivisi per categorie, scelti da una giuria internazionale tra 83mila immagini scattate da 5.775 fotografi di diverse nazionalità, compongono la mostra itinerante “World Press Photo”, inaugurata in anteprima in Italia al Museo di Roma in Trastevere il 29 aprile 2016 e aperta fino al 29 maggio 2016.

L’esposizione fotografica consente di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo attraverso una galleria di immagini che non sono solo sensazionali ma trascendono differenze culturali e linguistiche per raggiungere livelli altissimi e immediati di comunicazione.

La foto dell’anno, Hope for new life, scelta nella categoria Spot News, è scattata senza flash la notte del 28 agosto del 2015 dal fotografo australiano Warren Richardson, accampato da 5 giorni con 200 profughi a Roske, in Ungheria, al confine con la Serbia. L’istantanea in bianco e nero rappresenta il dramma attuale dei migranti mostrando un padre che fa passare il figlio neonato oltre il filo spinato lungo il confine balcanico.

Al tema dei migranti sono legate molti di questi scatti tra cui la foto premiata nella sezione General News, del fotografo russo Sergey Ponomarev che questo autunno ha seguito il flusso dei migranti da Lesbo fino ai paesi dell’Europa Orientale per il New York Times. Un altro riconoscimento è andato a Francesco Zizola, secondo nella sezione Contemporary Issues con il racconto di un salvataggio in mare a largo della costa libica. Intense anche le immagini della sezione Natura come quelle dello statunitense Tim Laman sul rischio di estinzione degli oranghi nelle foreste pluviali del Borneo.

World Press Photo 2016 è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con 10b photography e la World Press Photo Foundation di Amsterdam. Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.