La schedatura del sepolcro ipogeo, scoperto nel 1831 da Pietro Campana lungo la via Latina è stata organizzata nell’ambito delle attività di Catalogazione che Zètema svolge a supporto della Sovrintendenza Capitolina.

Il colombario di Pomponius Hylas è composto da una camera sepolcrale absidata, coperta da volta finemente decorata a motivi vegetali. Sulle pareti si contano vari ordini di nicchie. Nell’edicola centrale sono dipinte le figure dei probabili fondatori del sepolcro, i cui nomi sono indicati nella tabella marmorea sottostante: Granius Nestor e Vinileia Hedone.

La schedatura ha interessato i materiali contenuti nel colombario. Inizialmente si è proceduto, in accordo con la Sovrintendenza Capitolina, alla denominazione delle varie parti del sepolcro (pareti e registri) e alla rilevazione di tutti i dati necessari per la schedatura e la mappatura dei reperti. Sono stati schedati 223 reperti archeologici, inquadrabili, per contesto e datazioni epigrafiche, in un arco cronologico compreso tra il I e il II sec. d.C. (età tiberiana-età antonina). Il materiale schedato è composto in prevalenza da olle cinerarie in terracotta, murate nel piano delle nicchie fino all’orlo, e dei relativi coperchi, oltre a due urne a vaso in marmo e otto lastrine sepolcrali con iscrizioni, fissate alle pareti. Sempre all’interno del sepolcro, sono stati schedati anche reperti pertinenti alla categoria “instrumentum domesticum” – come una pentola, una piccola olla, un mortaio – e alcuni frammenti di vetro, relativi a un piatto, un piccolo coperchio e un’ampolla. Si è inoltre schedata la cassa di un sarcofago in terracotta con parte del suo coperchio in laterizio.

Le schede di catalogo sono state poi inserite nel database SIMART, complete di documentazione fotografica e di tutti i riferimenti bibliografici. Sono state inserite in SIMART anche otto iscrizioni latine, schedate, fotografate e documentate singolarmente con calchi in carta velina.