L’area interessata dal progetto di riqualificazione e recupero è quella di uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891, situato nel XI° Municipio nel quartiere Portuense, la superficie del forte e della zona verde che lo circonda copre circa 5,2 ettari.

Il Forte Portuense fu realizzato lungo la omonima via, preposto al controllo e alla difesa dell’area a sud sulla destra del Tevere.

Il Forte fu impiegato fin dagli anni ’10 quale deposito di materiale d’artiglieria, poi anche sede di alcune postazioni di artiglieria realizzate per la difesa aerea di Roma sul finire degli anni ’30. Dismesso dalle autorità militari nel 1967, in seguito alla insistenza dei comitati di quartiere durata oltre venti anni, fu quindi consegnato nel 1998 alla Circoscrizione XV oggi Municipio XI, che organizza stabilmente visite guidate al suo interno.

Destinato dal Prg del 1962 a zona M3 (servizi pubblici di quartiere), coerentemente nel nuovo Prg viene destinato a “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”.

Zètema è stata incaricata da Roma Capitale Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, U.O. Pianificazione e programmazione, per le attività di supporto tecnico alla progettazione definitiva ed esecutiva, comprensiva di servizi specialistici, ed in particolare con riferimento all’ analisi vegetazionale dello stato di fatto, oltreché ad una campagna di prove di diagnostica strutturale, propedeutica alla progettazione, comprensiva di indagini geologiche/geofisiche, di modellazione sismica, analisi e prove sulle strutture, attinenti alla conoscenza geometrica e materico-costruttiva del manufatto, redazione della relazione geologica.

E’ stata inoltre eseguita un’accurata analisi vegetazionale dello stato di fatto.

Il criterio generale della progettazione architettonica, mirato a un disegno complessivo di recupero e riqualificazione per la fruizione del bene, sia degli spazi coperti quanto di quelli scoperti, ha riguardato un primo stralcio funzionale.

Il progetto definitivo prevede, oltre al restauro e ripristino degli elementi originali, la realizzazione d’interventi reversibili, che non pregiudicano la lettura dei volumi originali, con un riuso degli ambienti che possa prestarsi ad un utilizzo, temporaneo o permanente, per attività culturali, ricreative, laboratoriali e didattiche, sociali e/o connesse alla produzione artistica e all’artigianato di qualità, ed ha ricompreso la progettazione strutturale e la progettazione dell’infrastrutturazione impiantistica.