La spina. Dall’Agro Vaticano a Via della Conciliazione

Il racconto delle trasformazioni dell’area vaticana dall'antichità fino al 1950

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L’isolato stretto e allungato – da cui il nome “Spina” – compreso tra lo spiazzo antistante Castel Sant’Angelo e quello di fronte alla Basilica di San Pietro, nasce e muore a seguito di demolizioni: le prime per aprire via Alessandrina (poi Borgo Nuovo) nel 1499, le ultime per realizzare via della Conciliazione (1936-1937).

È il filo conduttore della mostra LA SPINA. Dall’agro Vaticano a via della Conciliazione, ospitata dai Musei Capitolini dal 22 luglio al 20 novembre 2016, nel doppio significato di forma urbanistica tipica del rinascimento ma anche di “corpo estraneo” da eliminare, e di fatto eliminato, con le demolizioni dal tessuto connettivo della città.

Dopo aver individuato con precisione l’area, per mezzo di cartografie storiche e audiovisive, l’esposizione segue le fasi di vita e occupazione dei luoghi attraverso cartografie storiche, reperti archeologici, materiali architettonici, frammenti di affreschi staccati, vedute a stampa, dipinti, fotografie e plastici,  alcuni dei quali mai esposti prima, organizzati in tre grandi sezioni: Prima della Spina; la Spina dei Borghi; Cavare la “Spina” a San Pietro.

Escluso dal perimetro delle mura, povero e malsano a causa delle frequenti piene del Tevere, questo territorio iniziò ad esercitare una forte attrazione urbanistica su Roma dalla prima età imperiale quando, a seguito di interventi di bonifica, furono realizzate le prime ville suburbane, le più famose delle quali appartenevano ad Agrippina e Domizia. Giardini dal ricco arredo scultoreo si alternavano a costruzioni vicino al fiume e ai rilievi del colle Vaticano, del Monte Santo Spirito e del Gianicolo. Nel corso dell’alto medioevo, intorno alla Basilica si sviluppò un’area con monasteri, diaconie, chiese, intorno alla quale Leone IV fece erigere una cinta muraria tra l’847 e 852 che venne poi ampliata da Nicolò III e da Nicolò V, in previsione del Giubileo del 1450. Il Borgo, nato come nucleo fortificato a difesa della Basilica, durante il rinascimento si trasformò in un complesso di palazzi di alti prelati e addetti alla Curia, sede del potere pontificio. Con la realizzazione, nel 1657, del colonnato di Gian Lorenzo Bernini, si pose  la questione del raccordo tra complesso basilicale e la Spina e si susseguirono i progetti  di Carlo Fontana (1694), di Cosimo Morelli (1776) e dell’Amministrazione Francese (1811-1812), che prevedeva la demolizione della Spina e la realizzazione di una lunga passeggiata fino al porto di Ripetta. La questione venne ripresa quando Roma divenne Capitale d’Italia, ma solo all’indomani dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) la fine del dissidio tra Stato e Chiesa si concretizzò attraverso la demolizione della Spina dei Borghi e l’apertura di via della Conciliazione. Nel 1935, Governo Italiano e Santa Sede si accordarono per affidare i lavori al Governatorato di Roma, che incaricò gli architetti Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli. Con l’approvazione del progetto da parte di Mussolini e di  papa Pio XI, si diede avvio alle demolizioni: in un solo anno, dal 29 ottobre 1936 all’8 ottobre 1937 si operò la distruzione dell’isolato compreso tra Borgo Vecchio e Borgo Nuovo.

Con la scomparsa della Spina, se una ferita sembra sanata un’altra se ne apre con la perdita, dopo questo intervento, di ciò che Leonardo Benevolo definiva il carattere di Roma moderna ovvero “il contrasto permanente tra tono aulico e tono popolare” e la “coesistenza della scala monumentale con la scala quotidiana”.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e curata da Laura Petacco e Claudio Parisi Presicce.


Informazioni
  • Attività: Mostre
  • Dove: Sistema Musei di Roma Capitale
  • Dal: 22/07/2016
  • Al: 20/11/2016
  • Sede: Musei Capitolini
  • Piazza del Campidoglio 1, Roma
  • Sito web: www.museicapitolini.org
  • Orario: Tutti i giorni 9.30-19.30 La biglietteria chiude un'ora prima
  • Informazioni: tel 060608 dalle 9.00 alle 21.00
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